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domenica 14 luglio 2013

QUALCHE CONSIGLIO SPICCIOLO A CHI RILEVA UN BAR

Aprire o rilevare un locale pubblico (che sia un bar, un ristorante, un pub, una piadineria o una pizzeria) oltre al capitale da investire, ha bisogno dell'IMPRONTA FONDAMENTALE di chi lo rileva. Come per qualsiasi altro lavoro, è l'estro, la fantasia e la mentalità di chi ci opera a fare la differenza.
I primi consigli spiccioli, da osservare in fase di apertura o risanamento, ve li offre STUDIOPIGI.
Prima fase, importantissima, è stabilire quale profilo di cliente si vuole, in relazione al contesto in cui ci si trova. Elena, una cliente dello Studio, prima del nostro intervento, nel suo commento diceva che il suo locale, una caffetteria, era nel centro di una città. Abbiamo fatto assieme un bel giro. Per un paio di giorni ce ne siamo andati ciondoloni a guardare i negozi, entrando in tutti i bar e locali a bere un caffé, un tè, un succo di frutta. A mezzogiorno ci siamo fermati a mangiare un'insalatina, un panino, un secondo. L'obiettivo non era solo guardare i locali, ma osservare, piuttosto, le persone che li frequentano, chi incontriamo per strada, che negozi hanno le vetrine più affollate, cosa vendono e chi frequenta gli store, chi sta seduto sulle panchine e chi fuma facendo due chiacchiere. Che giornali si leggono? Quali sono i cocktail più ordinati? In sostanza, le ho chiesto di entrare nel tessuto sociale di quel microcosmo in cui si accingeva ad aprire, per comprenderne le regole, le consuetudini ed il mercato. Vi garantisco che stare due o tre giorni ad osservare gli altri, magari prendendo qualche appunto, è il miglior investimento per il vostro futuro.
A questo punto, decidete quale cliente volete. Quelli che lavorano negli uffici vicini? I visitatori occasionali del centro? I ragazzi che marinano la scuola? I vecchietti che trascorrono buona parte della loro giornata in centro? Fate la vostra scelta, tenendo conto che il bar deve mirare ad un pubblico preciso. Possono esserci più tipi di clienti, ma uno è quello primario, gli altri saranno secondari.
Seconda fase, rinnovare il locale. Salvo che non si tratti di un bar già famoso e con un suo nome, mai partire senza cambiare tutto. La gente ama i cambiamenti. Il solo fatto di vedere una nuova insegna, un nuovo colore sulle pareti, nuovi visi, nuovi piatti nelle vetrine, porterà nuovi clienti. Le persone non amano cambiare, ma amano i cambiamenti. Siamo incapaci, spesso, di cambiare noi, ma amiamo quando gli altri ci offrono cambiamenti che non ci implicano fatica. Come un bar che cambia look! Certo che sono soldi da spendere, ma spesso per cambiare non serve rifare tutto l'arredamento. Fateci un pensiero.
Promozione, promozione, promozione. Capisco che comprare un passaggio in televisione, alle 20.30, sia un investimento da petroliere arabo, ma ci sono forme decisamente più abbordabili. Alcune locandine messe in punti strategici nell'area circostante il bar, nel raggio di 500 metri, vi faranno notare. Qualche passaggio sulle radio locali più ascoltate. Non costano moltissimo e la resa è garantita. Qualche inserzione sulle riviste più lette, offre altri spunti. Se non avete un sito, fatevelo fare. Un investimento modesto, poche pagine, qualche foto, due o tre simpatiche ricette, i servizi che offrite. Fatevi recensire su qualche portale della città. Sono quasi sempre gratis, tutt'al più pagherete una colazione.
Attivatevi con gli uffici vicini per tentare qualche convenzione. Qualche tavolo garantito, all'inizio dell'attività, è sempre un valido supporto economico. Non ci vuol molto. Basta entrare e chiedere alla centralinista o alla reception. Non vi butterà fuori nessuno. Chi lavora in centro è sempre alla ricerca di novità. Non tutti hanno la mensa interna o la convenzione con quella della banca vicina. A questo proposito, ricordatevi di sottoscrivere gli accordi con i vari gestori di ticket, con il POS, ecc. ecc.
Esistono dozzine di libri, siti, riviste e magazine con suggerimenti su stuzzichini, presentazione dei piatti, idee per mezzogiorno. Tipo maisazi.com, per esempio Leggete tutto! Vi sembrerà di scoprire un nuovo mondo.
Al mattino, oltre all'immancabile caffé, predisponete qualcosa di vostro ed insolito. Fosse anche una marmellata di fichi da assaggiare su un crostino caldo. La gente deve riscordarsi di voi, per qualcosa di caratteristico. Lo stesso discorso vale all'aperitivo, a mezzogiorno ed all'happy hour, se decidete di farlo.
Musica, musica ed ancora musica. Mi raccomando, però. Non scegliete la musica che piace a voi, ma quella che pensate piaccia al cliente dal profilo che vi interessa. Come fare? Beh, siate innovativi. Predisponete una bella cassetta ben in vista all'ingresso, con un moduletto in cui ognuno potrà mettere la risposta a poche e fondamentali domande. Tra cui la musica preferita. Il modulo deve essere anonimo e fatto in modo da essere compilato in 10 secondi, senza dover scrivere quasi nulla, ma solo con spunte su risposte già impostate. Una sola pagina.
I giochi a premio. Tutti li amano. Non immaginate quanti serissimi manager di aziende importanti trascorrono parte del loro tempo giocando online e quanti di loro hanno il tagliandino di riscontro di una "riffa" del bar dell'angolo. L'Italia è una nazione di giocatori. Non scordatelo. Un simpatico cesto, un bel oggetto per la casa, una confezione di un raro cioccolato. Non puntate a guadagnarci. Serve per fidelizzare la clientela, come una vera e propria operazione di marketing. Un nuovo premio ogni settimana. Non servono centinaia di euro. Basta poco, ma rinnovato continuamente, per dare a tutti la speranza di tornare a casa con una sorpresina per il partner.
E poi, per il resto, affidatevi a dei professionisti del settore, professionisti come noi. I nostri collaboratori sono sempre vicini a voi. Quasi in tutta Italia.
A presto.
Pietro Giaquinto e lo staff STUDIOPIGI

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